lunedì 12 aprile 2010
... signorina fantasia così preziosa come il vino. La poesia di Faber per gli scrittori de "La gaia mensa"
"Questi posti adesso non esistono più. Capitava di arrivare intorno alla mezzanotte con il pesce appena pescato; si andava in cucina, lo arrostivamo e si mangiava tutti insieme".
(Eugenio Cardillo)
Gege Cardillo e Fabrizio De André si sono frequentati intensamente anche dopo il matrimonio di Fabrizio (...) Due orsi che si trovavano in perfetta sintonia; Cardillo amava starsene da solo, soprattutto quando andava a pesca, e non voleva nessuno tra i piedi, ma con Fabrizio nacque un bel rapporto, e i due divennero inseparabili; tra il '62 e il '68 fecero insieme numerose battute di pesca, sia in mare, in barca, sia in acqua dolce, a trote, lungo i corsi d'acqua dell'entroterra ligure.
da "Vita di Fabrizio De André. Non per Dio ma nemmeno per gioco", di Luigi Viva, Feltrinelli Editore, maggio 2003)
"Gli occhi dischiuse il vecchio al giorno
non si guardò neppure intorno
ma versò il vino e spezzò il pane
per chi diceva ho sete e ho fame".
Fabrizio De André, Il pescatore, 1970
La gaia mensa. Di vino sincero pani condimenti e fuochi ardenti, il quarto concorso letterario di Vill Petriolo, rende omaggio ad un altro grande artista - oltre a Ugo Tognazzi - che col cibo e col vino ha avuto un rapporto d'amore. Nelle canzoni di Fabrizio De André li ritroviamo quali nutrimenti dell'anima, cibo che affratella, odori e sapori di casa per marinai, pescatori, mercanti, costretti ad un viaggio che sembra eterno.
"E nella barca del vino ci navigheremo sugli scogli, emigranti della risata con i chiodi negli occhi,finché il mattino crescerà da poterlo raccogliere, fratello dei garofani e delle ragazze, padrone della corda marcia d'acqua e di sale che ci lega e ci porta in un vicolo di mare...".
F. De André – M. Pagani, Crêuza de mä (vicolo di mare), 1984
Ma il vino è anche fantasia, libertà.
"E adesso aspetterò domani
per avere nostalgia
signora libertà, signorina fantasia
così preziosa come il vino, così gratis come la tristezza
con la tua nuvola di dubbi e di bellezza".
F. De André – M. Bubola, Se ti tagliassero a pezzetti, 1981
"Mi arrestarono un giorno per le donne ed il vino,
non avevano leggi per punire un blasfemo,
non mi uccise la morte, ma due guardie bigotte,
mi cercarono l’anima a forza di botte".
F. De André – G. Bentivoglio – N. Piovani, Un blasfemo, 1971
A detta di chi lo conosceva bene, primo fra tutti Paolo Villaggio, a Fabrizio piacevano parecchio “cose da beive, cose da mangiä”, e amava tanto cucinare.
'A Çimma, riportata anche sulla locandina del nostro concorso, è un'autentica ricetta cantata. Una canzone bellissima, in cui si mescolano scongiuri contro le streghe e la benedizione della pentola, la satira con la poesia...un altro mondo e altri uomini..."la cima fa parte della redenzione dell'umanità" (Maurizio Maggiani, a Speciale De André, Che tempo che fa, 11 gennaio 2009).
Ascoltate la storia della creazione della canzone sulla ricetta della cima. Perizia del cuoco e dello scrittore:
"Fabrizio in questo è rigorosissimo, giustamente, ed è anche bello vedere che uno come lui si preoccupa moltissimo del peso delle parole. Lui sa bene che dietro ogni parola c'è una responsabilità, bisogna dire le cose che si condividono realmente, non le altre, e allora la scelta di un termine, di un sostantivo, di un aggettivo, mi ricordo, poteva prendere anche tre giorni (...)". (Ivano Fossati)
'A Çimma
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2 commenti:
Quel appétissant concours! Hâte de participer à cette grande et joyeuse bouffe consacrée au souvenir du divin Ugo!
A presto, con un nuovo delirio gastronomico. Golosi baci
Serena Gentilhomme
Ma grazie, Serena! "Appétissant concours" c'est magnifique! ;-)))
Ti aspetto con mirabilia alla serena!
a presto.
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