giovedì 6 dicembre 2012

…in un equilibrio millenario e compiuto, più antico del cielo e della terra. Etna

Cosa c’è oltre l’ultimo e ancor più faticoso passo verso la vetta dell’Etna? Cosa, oltre la meraviglia e il disorientamento dei sensi. Cosa, oltre le arcane paure destate dal continuo gemito del vulcano. E, una volta giunto, cos’è che mi serra forte la gola, più forte del fatale respiro della Montagna. Cosa mi priva d’ogni forza, più della fatica dell’ascesa, più dell’aria leggera. Avanzo sul ciglio del cratere e mi chiedo se sono l’ultimo uomo della terra, solo, a un passo da quell’abisso che reclamò Empedocle perché, divinità improponibile, egli pure solo, povero come animale. E mi chiedo se, al contrario, sono la prima delle creature, nata qui, tra vento e fuoco, ove tutto s’origina, anche la memoria. Nata adesso, unica cosa con tutte le cose, in un equilibrio millenario e compiuto, più antico del cielo e della terra. Oltre quell’ultimo passo è l’ansia di una risposta. Da “Parco dell’Etna” a cura di Francesco Alaimo, Fabio Orlando Editore, 2002.

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