"(...) Da una parte la scienza, dall'altra la gioia dei sensi che ci pongono in comunione diretta con la natura. Quando Gargantua, col suo formidabile appetito si siede a tavola, quel che vuole non è solo l'antichità ma tutta la natura, aperta davanti a lui". Giovanni Macchia, Il mondo di Rabelais (in "Gargantua e Pantagruele" di F. Rabelais, Classici BUR, Volume Primo)
Per il pranzo del 1° luglio, Villa Petriolo si è trasformata in un'autentica gioiosa abbazia di Thélème di rabelesiana memoria...
In attesa della cerimonia di premiazione del quarto concorso letterario "La gaia mensa", che si sarebbe svolta di lì a poche ore, lo chef trapanese Pino Maggiore ci ha incantati con la sua magnifica cucina. "Un gioco", puro divertimento, come la definisce Pino. Attenzione fortissima alla qualità delle materie prime, spontaneità, originalità, gli ingredienti base. E stress q.b. Perché Pino non cucina ogni giorno, ma solo nelle occasioni speciali.
Vederlo all'opera nella cucina padronale di Villa Petriolo è stato come assistere ad un vero spettacolo, atto unico di un grande mattatore, con la lingua sciolta e la perizia di un attorcuoco di consumata esperienza: le mani che si muovono con sapienza antica, il divertimento negli occhi trasparenti di seducente magheiros. E noi, spettatori bambini, a bocca aperta.
il mio lavoro mi ha permesso di abbattere quelle barriere che separano la serietà dall'allegria, il lavoro dal divertimento. Il vino è quello che mi piace fare, lavorare con serietà e professionalità, scherzare, giocare, creare, liberare la fantasia....
Perchè questo è il modo per sentirmi me stessa, essere in armonia con gli altri in ogni momento della mia vita.
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